mercoledì 3 dicembre 2008

David, Ytzaq ed Amir

Una piccola premessa. A fondo pagina c è un filmato. Se volete sentire anche voi la musica che David ascolta, non avete che da clikkare, è un gruppo israeliano di musica psy-trance, gli "Infected Mushrooms"; la luce di Tel Aviv.

David arriva nell' uliveto che la musica è già cominciata. E' un pezzo che comincia dolcemente. Sembra cullare le persone, molte, ma non tantissime, accalcate sotto la consolle del DJ, sotto le casse, sotto la fonte del cibo delle loro anime. Ma David sa. Sa che quell' inizio sonnolento e suadente è un trucco, una preparazione, la quiete prima della tempesta. Ha il tempo per girarsi un attimo verso Tel Aviv, le luci, il mare, prima che i bassi partano, prendendo di sprovvista il suo sterno, le sue orecchie, il suo cuore. Un attimo, e David è dentro la musica. Il rave, per lui è cominciato.



Amir è in casa. La registrazione è appena finita. Sua madre siede davanti a lui, in cucina. Il padre no. Il padre è morto, in una raid, anni fa. Ma è come se ci fosse. E' la presenza che silenziosamente e inesorabilmente ha spinto Amir in tutti questi anni. Fino a condurlo a stasera, alla registrazione, alla cintura pronta, alle abluzioni, al martirio. Amir guarda fuori dalla finestra, guarda i suoi fratelli, il tavolo, le sue mani; Amir guarda tutto ciò che possa distogliere il suo sguardo dalla madre. Quella madre che si sente più madre, che palestinese, stasera.



Ytzaq saluta Rahel, la sua fidanzata. E' un bacio casto, di sfuggita: sono sotto casa di lei, e suo padre è un tipo all' antica, barba lunga e cappello nero, anche se alla fine è più aperto di molti altri. Tanto Ytzaq sa bene quali altri piaceri Rahel ha in serbo per lui, quando riusciranno di nuovo, una buona volta, a trovare un posto tranquillo e un paio d' ore tutte per loro. Lascia la sua fidanzata e torna verso la caserma. Qualche centinaio di metri. Fischietta un motivo. Ma non è sereno: domani devono entrare nella striscia, c è un' azione antiterrorismo. Routine. Ma una routine che ha già fatto i suoi morti. Ytzaq è preoccupato: riuscirà ad entrare di nuovo nel corpo accogliente di Rahel, o quel bacio è stato l' ultimo loro momento di vicinanza ?



Dio. Dio quei bassi. Non è David che segue la musica, è la musica che insegue David, lo bracca, i BPM sempre più veloci, sempre più frenetici. L' abbandono e l' estasi. Il corpo che si agita, gambe e braccia. Un unico groviglio di membra senza nessun pensiero al mondo che non fermarsi, non ancora. Ancora la musica martella. David non si è mai sentito così vicino a Dio in sinagoga. Si guarda attorno, un sorriso che gli rischiara il volto. Altri sorrisi gli rispondono.



Amir è ancora al tavolo. I suoi fratelli lo hanno salutato, con le lacrime agli occhi. Ma era orgoglio (forse non per Myriam, quella forse era tristezza, ma Myriam è diversa), non dolore. Le lacrime negli occhi di sua madre sono più difficili da affrontare, sono lacrime d' accusa, di disperazione. Forse, in qualche modo che ad Amir è oscuro, anche di odio. Più volte sua madre apre la bocca, come per dirgli qualcosa, e la richiude di scatto. Lui la guarda in tralice, chiedendosi perchè invece di restare qui a farsi accusare da quegli occhi, non esce, ad aspettare che il sole sorga. Ma Amir non vuole, quell' ultima notte con sua madre (quell' ultima notte e basta) la vuol vivere tutta, anche se fa soffrire.



Ytzaq è in caserma. Si avvia verso la camerata. I suoi commilitoni sono tutti ancora in piedi, eccitati e spaventati assieme. Si siede sul letto, scambia qualche parola con gli altri. Non ha ancora mai sparato a nessuno Ytzaq, non sa come potrà essere. Per il suo paese lo farà, ma non lo farà volentieri. Lo farà con dolore, con rabbia, ma se lo deve fare...Nonostante tutto Ytzaq si assopisce, ancora vestito, sul letto.



Quegli alti, Dio quegli alti. Come uno sciame di api argentate lo pungola a non smettere. E' un godimento quasi fisico. E' come un orgasmo, quando i bassi si spengono, la musica continua, come un rullare di tamburi. Ci si ferma un attimo, in attesa, ad ogni salita corrisponde una discesa folle e rapidissima. Ancora il DJ prolunga quel momento di sospensione. Tutti si fermano, qualcuno si abbassa sulle ginocchia...eccolo, eccolo, eccolo, eccolo, eccolo ! I bassi irrompono di nuovo prepotenti, e David salta nell' aria, libero, libero,libero.



Amir è salito in camera. Sa che non dormirà stanotte, domani va a morire. Va a morire per suo padre, va a morire per i suoi fratelli che non possono andare a scuola, va a morire per le umiliazioni subite da sua madre, dal suo popolo. Si stende sul letto. Va a morire per il suo paese, la sua gente, la sua religione. Chiude gli occhi. Sembra che l' unico per cui non va a morire sia lui, Amir. Lo farò con rabbia, pensa Amir, lo farò per amore, pensa Amir. Ho tanta paura, pensa Amir. Ed è l' ultimo pensiero. Sembra incredibile. Amir dorme.



Anche Ytzaq dorme, per quanto sembri incredibile.



David no. David balla.